«Operatori al collasso e senza stipendio al'ospedale di Atri»

TERAMO – “Al San Liberatore chiuderanno anche la cucina. Mi domando se ci si domanda dove andrà a finire la gente che lavora al suo interno”. Il sindaco di Pineto Luciano Monticelli torna a puntare i riflettori sul destino dell’ospedale di Atri e sulle condizioni del personale che presta servizio nel nosocomio della città ducale.  “Oltre alla chiusura di reparti di fondamentale importanza e al declassamento di altre unità – tuona in merito il primo cittadino – l’ospedale deve convivere anche con i problemi legati agli operatori. Stando a quanto dichiarato dal sindaco pinetese, gli operatori del nosocomio sarebbero insoddisfatti perché ormai esasperati da una situazione che li vede oberati di lavoro da un lato e mal retribuiti dall’altro. “Si è dato il via – spiega meglio Monticelli – ai progetti per abbattere le liste di attesa, chiedendo al personale di operare anche fuori l’orario di servizio. Una buona idea, se non fosse per il fatto che gli operatori attendono ormai da ben nove mesi di essere pagati. Tra l’altro, parliamo delle stesse persone impegnate, tra le mura dell’ospedale, a sopperire alle carenze dovute al mancato reintegro del personale”. Da qui la critica del sindaco di Pineto, che parla di “presa in giro della popolazione” quando sente di progetti come il parto indolore, recentemente presentato come una delle novità all’interno del reparto di Ostetricia dell’ospedale di Atri. “Si tratta senza dubbio di una buona cosa – continua Monticelli – ma non mi spiego come sia possibile attuarla in un ospedale dove non c’è abbastanza personale necessario a garantire questo servizio.  L’unica cosa che salta all’occhio – conclude il primo cittadino – è il tentativo di portare pian piano il nosocomio alla chiusura”. Il sindaco Monticelli ha intanto annunciato oggi l’apertura al pubblico del dispensario farmaceutico di Mutignano. La struttura, che sorge proprio al centro del borgo storico, pone fine a un annoso problema che in passato ha visto in difficoltà soprattutto la fetta di popolazione più anziana residente nella frazione, che non può recarsi con facilità a Pineto centro per l’acquisto dei medicinali. “Quello di oggi è un importante traguardo raggiunto – è stato il commento del sindaco Luciano Monticelli subito dopo il taglio del nastro – soprattutto perché si tratta di un dispensario comunale che, pertanto, nessuno potrà toglierci. Allo stesso tempo, questa farmacia rappresenta anche un punto di partenza, perché l’obiettivo nostro e dell’Azienda Speciale è quello di fornire nel tempo sempre più servizi, come ad esempio la consegna a domicilio dei medicinali per chi non può personalmente recarsi al dispensario”.